Belle queste scale! Ma sul basso e contrabbasso come e dove le suono?

Quante volte, come bassista elettrico, ti sarà capitato di chiederti: “OK questa scala sarebbe perfetta per questo pezzo, ma in quale zona del manico la suono?”. Oppure da contrabbassista “In che zona mi conviene eseguire questa sezione dello studio di Billè o di Simandl, per essere più comodo con l’intonazione o per avere maggior scioltezza?”

Ebbene, questa volta vorrei analizzare un po’ le possibilità che derivano dall’eseguire una scala in una parte del manico piuttosto che in un’altra. Prima di tutto dedica 2 minuti a vedere ed ascoltare questo video. Si tratta del duetto n.14 per contrabbasso e violoncello di G.M. Marangoni (1886-1945).

Questo “duettino”, che mi sembrò molto noioso la prima volta che lo affrontai, mi ha invece offerto un ottimo spunto per trovare posizioni diverse utili per eseguire lo stesso passaggio. Anche perché l’unica soluzione per rendere più accattivante questo pezzo in 6/8 interamente costituito da una sequenza ininterrotta di semicrome era di suonarlo il più velocemente possibile!

Questa scala di Bb maggiore può essere suonata sul basso e sul contrabbasso in più punti dello strumento. La figura 1 non richiede il cambiamento di posizione della mano.

Figura 1

La Figura 2 richiede invece il maggior numero di spostamenti.

Figura 2

Infine la figura 3 mostra un equilibrio tra spostamenti di posizione e cambi di corda.

Figura 3

Esaminando queste tre figure, si possono ricavare delle considerazioni molto utili che a me furono fatte notare per la prima volta dal chitarrista Pat Martino. In seguito ho avuto occasione di sviluppare questi concetti sui testi di Howard Roberts e Mick Goodrick per chitarra, Chuck Sher per basso e contrabbasso e Ludwig Streicher per contrabbasso classico.

L’esecuzione di un passaggio restando fermi in posizione come in figura 1 richiede l’uso del cosiddetto approccio orizzontale (prendendo come riferimento il contrabbasso). La figura 2 mostra un approccio verticale e la figura 3 un approccio misto che io chiamo approccio obliquo. La figura 4 mette in evidenza tutti questi approcci sul basso e sul contrabbasso.

Figura 4

Vantaggi e limiti
Il vantaggio dell’approccio orizzontale è la sua comodità soprattutto per il basso elettrico. Consente di ridurre al minimo lo spostamento di posizione della mano sinistra e permette di eseguire scale e arpeggi a grande velocità. Con un sei corde si possono raggiungere velocità stratosferiche!!
Nell’approccio orizzontale abbiamo però diversi limiti: la mano destra, sia col pizzicato sia con l’arco, per suonare con chiarezza deve cambiare continuamente la corda da pizzicare. Nel caso di una scala sul basso elettrico, cambia corda addirittura ogni tre note! Sul contrabbasso è ancora più complicato vista la disposizione di due semitoni (su cui ho già scritto in passato). Un altro limite è che le note non avranno quasi mai portamento e saranno quindi meno espressive.

Nell’approccio verticale ritroviamo esattamente invertiti i vantaggi e i limiti dell’approccio orizzontale. La mano destra sarà avvantaggiata, con il pizzicato come con l’arco, mentre la sinistra dovrà continuamente spostarsi per pigiare le note.

Lapproccio obliquo risulterà quello con più possibilità espressive e contemporaneamente con un livello di difficoltà accettabile.

Applicazione 1
Le figure 5 e 6 mostrano una scala di F maggiore su 3 ottave eseguibile sul basso e sul contrabbasso con i tre approcci che abbiamo analizzato. Esercitati a suonarli tutti ricercando il massimo equilibrio sonoro, cioè mantenendo esattamente lo stesso tipo di suono e pulizia sia per le parti orizzontali sia per quelle verticali.

Figura 5

Figura 6


Applicazione 2

Usando le stesse diteggiature delle figure 5 e 6, esercitati applicando i seguenti frammenti di scale, sempre prestando la massima attenzione al suono che produci.

Figura 7

A questo punto dovrebbe risultare chiaro che l’approccio verticale presenta decisamente più problemi rispetto all’approccio orizzontale. Esistono però una serie di “trucchetti” che permettono di risolvere buona parte delle difficoltà di spostamento, innanzi tutto sul basso elettrico ma specialmente sul contrabbasso. Queste tecniche mi sono state insegnate da uno dei maestri con cui ho studiato, il contrabbassista Ubaldo Fioravanti, di sicuro uno dei più preparati nella musica classica in Italia ma specialmente uno dei più capaci insegnanti di contrabbasso. In un prossimo post te li spiegherò tutti, nel frattempo sviluppa il più possibile gli esercizi in figura 7.

Infine ti invito ad analizzare questo solo di basso elettrico, in un mio video di alcuni anni fa, in cui sviluppo in C minore tutti gli approcci presentati in questo post, applicandoli all’improvvisazione. Spero ti piaccia!

Continua a praticare. Alla prossima!
tiziano

7 pensieri su “Belle queste scale! Ma sul basso e contrabbasso come e dove le suono?

  1. Pingback: Tired of using the same old scales?? Challenge yourself! « Best of bass

  2. grazie tiziano per i tuoi insegnamenti li ho trovati davvero molto utili……vorrei chiederti dove posso trovare gli approcci verticali sulle scale??….e poi hai postato qualche lezione sulle diteggiature giuste per contrabbassisti?…grazie ancora di tutto!

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    • Ciao Emiliano,
      trovi tutto nel Bassista contemporaneo: nel volume 1 approccio orizzontale e nel volume 2 quello verticale e quello obliquo. I due manuali insieme danno una completa conoscenza del manico del basso. Lo stesso sistema di lavoro lo uso sul contrabbasso ed è molto utile. Cerca su youbasslab il mio ultimo video sul Quick start al secondo volume che mostra abbastanza bene il contenuto del libro. Per gli approcci consulta anche il video Bassista contemporaneo 1.
      Ciao

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